La diffusione della pratica della dottrina cristiana
La realizzazione del nuovo Oratorio della Parrocchia di S. Paolo in San Rocco, risposta moderna a una perenne istanza della nostra religione in relazione alla istruzione catechistica dei fanciulli e dei giovani, mi ha spinto a raccogliere le sparse notizie su quanto concerne la dottrina cristiana e gli oratori locali, dati che riconfermano, se ve ne fosse bisogno, come le tradizioni cristiane di Palazzolo si fondano soprattutto sulla instancabile e diuturna cura data all’istruzione catechistica.
Trascurando quelle forme medioevali di istruzione catechistica alle quali erano obbligati i sacerdoti in cura d’anime, prenderò come punto di partenza la metà del secolo XVI, quando il com’asco Castellino de Castelli, dopo non pochi contrasti, fonda nel 1540, la Compagnia della Dottrina Cristiana, la cui diffusione si estende anche ai territori della Serenissima Repubblica di Venezia, cominciando da Bergamo e poi a Brescia dove nel 1554, proprio il palazzolese Cardinale Durante Duranti, Vescovo d Brescia, accoglie nuove scuole, fiducioso che l’istruzione religiosa avrebbe vinto le eresie più di ogni altra forma di repressione.
Questi operai erano Gian Antonio Giussani e Rinaldo de Lanci. Si costituisce allora in Brescia una Compagnia di 12 volenterosi che, col nome di “Istituzione Cristiana” “diedero principio ad insegnare in alcune chiese questa Santa Dottrina a quei fanciulli, che a tale effetto vi si radunavano le feste, seguendo l’esempio della città di Milano”.
Dopo il Concilio di Trento le scuole si diffusero dalla città nella campagna, mediante l’intensa opera di mons. Domenico Bollani succeduto al cardinale Duranti nel vescovado di Brescia. Egli con sua lettera pastorale del 4 febbraio 1554 ingiungeva ai sacerdoti di insegnare la dottrina e al popolo di andare ad ascoltarla garantendo 100 giorni d’indulgenza a chiunque avesse favorito tali opere.
Nella Visita che lo stesso Vescovo Bollani fece a Palazzolo nel 1563 non è accennato all’esistenza della scuola della dottrina cristiana, ma pochi anni dopo, nel 1590, alla venuta di San Carlo Borromeo, troviamo annotato nei verbali di visita che “la dottrina cristiana si fa ogni giorno festivo tanto per i fanciulli che per le fanciulle nella chiesa parrocchiale, ma senza troppo impegno”.
Nei Decreti emanati nell’anno successivo San Carlo ordina che la dottrina cristiana venga impartita con maggiore impegno e sia tenuta per i fanciulli non più nella chiesa parrocchiale, ma nella chiesetta, poco distante, di S. Maria Maddalena. Dubito che ciò abbia potuto avere luogo in quanto tale chiesetta era ridotta a magazzino comunale e solo nei primi anni del 1600 venne ripulita e restaurata.
Non ho documenti che attestino se nei secoli successivi vi sia stata una particolare cura per la istruzione catechistica ai fanciulli.
Solo nel 1772, a quanto lasciò scritto il Rosa nel suo Calendario delle feste…e nelle sue Memorie.., il ven. Don Bartolomeo del Monte, in occasione delle missioni fatte a Palazzolo, “istituì di fare la dottrina per i fanciulli anche la festa di mattina, la quale si è poi sempre continuata con molto profitto sotto il nome di quinta classe”. Tale dottrina si faceva ogni festa a mezza mattina dopo dati tre segni con la campana, mentre quella degli adulti era fatta prima di vespro, gli uomini nella nuova e le donne nella vecchia parrocchiale. La campana che dava questi segni era detta appunto campana della “scuola” (noi aggiungiamo della dottrina cristiana).
La Semente, 1 aprile 1966