DON PIETRO TEDOLDI primo direttore dell’oratorio
In un registro che il rev. Don Benedetto Galignani ci ha regalato e che proviene dalla casa del defunto don Alberto Morandi recante come intestazione “Oratorio di S. Luigi - Palazzolo S/Oglio – Organico e regolamento” erano alcune carte tra le quali una lettera che la Deputazione al Governo della Comune di Palazzolo aveva indirizzato al sacerdote Don Pietro Tedoldi e nella quale si legge:
“Applaudendo l’operato di Lei, e trovando di assai utilità a questa tenera gioventù la di Lei cura caritatevolmente assunta non può negarle l’addimandato locale delle fosse per uso de sollazzo dei ragazzi, chiesto con di Lei memoria 7 corrente, dacché non produce alla Comune alcun provento il fondo medesimo, anzi le viene esclusivamente a Lei accordato, incaricando anche il Camparo, o Cursore Comunale della piena esecuzione della presente, escludendo ogni altro.Abbiamo il piacere di prostrarle la nostra stima e considerazione.
Duranti Girolamo fu Durante – Deputato Malvezzi sostituto del sig. Deputato Brescianini 19 settembre 1816",
Questo documento di 150 anni fa possiamo considerarlo come la indicazione più sicura della nascita “dell’Oratorio” di San Filippo Neri e di quella forma di assistenza spirituale domenicale ai fanciulli che si continua ancora oggi nei nostri quattro Oratori.
Il rev. Don Pietro Tedoldi, già considerato dal suo successore Don Luigi Schivardi fondatore dell’Oratorio, otteneva perciò dall’Amministrazione Comunale l’uso delle fosse del castello per raccogliere i fanciulli prima della dottrina domenicale proprio nel posto dove fino a pochi anni prima si giocava al pallone. Questo ci induce a pensare che il Sacerdote abbia voluto creare per i fanciulli di Palazzolo un primo ricreatorio festivo a pochi passi dalla Chiesa Vecchia in cui poi li conduceva per la lezione di catechismo che egli impartiva loro.
Il sacerdote don Tedoldi aveva allora 24 anni, essendo nato nel 1792, e doveva essere appena stato ordinato sacerdote quando iniziò nel paese natale un’opera educativa così importante che doveva poi continuare in forma più organica nel Collegio di Desenzano.
Il luogo dovette essersi dimostrato adatto allo scopo poiché venne addirittura acquistato dalla Deputazione dell’Oratorio costituitasi pochi anni dopo.
Questa Deputazione aveva una sua organizzazione ed aveva dato vita ad una Congregazione dell’Oratorio i cui aderenti erano chiamati “confratelli”. Gia nel 1826 come risulta da un documento dell’Archivio Parrocchiale, i tre Deputati erano Giuseppe Torazza, Pagani Vincenzo e Pietro Scaramusetti, mentre i giovani dell’Oratorio erano rappresentati da Brescianini Francesco e Giori G. Battista. Mancavano però delle norme precise e scritte circa il funzionamento della Congregazione e circa le attribuzioni del Direttore dell’Oratorio e dei Deputati, onde il 18 giugno 1843 si addivenne, a seguito di disaccordi e forse di liti, alla stesura di un documento che in diciannove articoli dava una regolamentazione alla vita della Congregazione. Scorrendo il documento si nota che l’Oratorio partecipava con una sua rappresentanza ai funerali e alle processioni, durante le quali i Deputati avevano il diritto al loro bastone di comando, e i Confratelli portavano il loro costume. Inoltre ogni anno l’Oratorio celebrava solennemente le feste di San Luigi e di San Filippo Neri.
Questa convenzione era firmata dal Direttore Prete Francesco Morandi e dai Deputati Gianmaria Lancellotti, Odoardo Pomella, Belotti Battista, Schivardi Santo e Tedoldi Pietro e la stesura era opera del Cancelliere Prete Giuseppe Gorini.
La Semente, 1 maggio 1966