Maestri di scuola a palazzolo dal xv al xviii secolo
pubblicato il: 01/04/2002
da: La semente
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Maestri di scuola a Palazzolo dal XV al XVIII secolo

Su questo argomento ho scritto un opuscolo “scuole pubbliche e private a Palazzolo” che si collega allo studio del dott. Chiappa “Una scuola pubblica di grammatica”a metà del 1400. In questo scritto il Chiappa mette in luce alcune figure di maestri di grammatica presenti a Palazzolo nel secolo XV, quali Simone de Canali (1463), Aregino de Bonardis (1465) e Francesco Palazzoli (1477).

Nell’estimo del 1517 figura un Girolamo, fratello ed erede del defunto maestro di grammatica Alessandro de Carabellis.

L’educazione dei fanciulli palazzolesi era affidata all’opera dei sacerdoti. Alla venuta di S.Carlo (1580) due dei sette preti presenti in parrocchia, si qualificavano come “ludimagister” ed erano don Giuliano Giuliani e don Agostino Ceruti.

Da una deliberazione del Consiglio Comunale del 1625 veniamo a sapere che don Francesco Turra era “persona che risiedeva in paese, teneva aperta una scuola e insegnava ai figlioli” ed aveva perciò ottenuto, come era costume di allora, l’esenzione dalle tasse comunali.

Nel tariffario relativo al pedaggio sul ponte dell’Oglio del dicembre 1666 è detto che “non si debba far pagare detto pedaggio alli scolari che vengono ad imparar in questa terra, tanto Bergamaschi et di qualunque luogo siano”, e l’appaltatore “debba quelli lasciar transitar liberamente et gratis”.

Nei documenti delle visite pastorali, a cominciare da 1684 sono citati quali “maestri di scuola” don Paolo Cavalleri, don Ambrogio Mariani ed il diacono Paolo Urgnani ,poi canonico per 25 anni fino al 1726. Don Mariani, nato nel 1650, cappellano della Carità dei Laici, sarà rettore di S.Giovanni dal 1706 al 1741 quando verrà a morire a 91 anni di età.

Nel 1693, oltre a don Mariani, sono maestri don Gabriele Urgnani ed il chierico Giuseppe Varisco. Per la prima volta sono menzionate anche le maestre di “figlie” : Felice Vazina e Francesca Zamara, a conferma che esistevano delle scuole per le fanciulle, cosa assai rara per quei tempi in cui l’istruzione era riservata solo ai maschi.

Nel nuovo secolo, nella “relazione “ Urgnani del 1703, accanto al vecchio don Mariani ci sono don Francesco Agazzi, don Giovanni Palazzoli ed il chierico Giovanni Armanni. Le maestre sono tre: Paola Vazina, Eleonora Zamara ed Anna Maria Mariani.

Nel 1709 due maestri sono pagati dalla Scuola del ss.Sacramento con i fondi del Legato Tamanza e sono don Francesco Crescini, che è anche l’organista della chiesa, e don Francesco Cacciamatta. Sappiamo anche che don Tomaso Bormiolino aveva aperto un ginnasio, in cui insegnava grammatica, rettorica a molti “accademici” a cui “infondeva buoni costumi e li spingeva alle virtù”.

Le maestre erano, oltre alla Paola Vazina, le figlie Annunciata e Felice, “tutte tre provette e timorate di Dio e degne di approvazione”, e Francesca ed Eleonora Zamara” oltremodo raccomandabili”. Nel 1727 è citato come maestro don Pietro Valota.

Nella seconda metà del ‘700 una descrizione precisa sulla scuola di Palazzolo la dà don Vincenzo Rosa, che nelle sue “Memorie “ offre molti particolari sull’istruzione impartita ai fanciulli dai maestri pagati dalla “Carità” . Sono quattro ed insegnano “a leggere, scrivere e far i conti”: don Francesco Maza, don Angelo Paganini, don Carlo Mingardi e don Giuseppe Sabadini.

Nelle due scuole private “di grammatica”, insegnano ai giovinetti di oltre undici anni, don Giuseppe Casagrandi, don Giovanni Foglia e don Angelo Omboni. Il Casagrandi nel 1766 apre anche una scuola di filosofia per i giovani palazzolesi.

Nel 1782 i maestri privati sono don Carlo Nazari, don Giuseppe Marcandelli, don Francesco Isonni e don Giovanni Gatti. Quelli delle scuole pubbliche sono don Angelo Omboni, don Francesco Maza e don Giovanni Consoli. Altri maestri di belle lettere ,filosofia e teologia sono il canonico don Giuseppe Casagrandi, don Gio.Battista Casagrandi e don Gianmaria Gatti

Dal 1° agosto 1797 il Governo Provvisorio Bresciano riorganizzerà profondamente tutta la scuola pubblica, che verrà finanziata coi proventi dei beni delle soppresse Confraternite del Gonfalone e del Suffragio dei Morti.

La Semente, 1 aprile 2002