È L’ABATE LUIGI SCEVOLA L’AUTORE DELLE DUE OPERETTE A STAMPA SULLA MADONNA DI S.PIETRO
“Notizie istoriche intorno alla trasformazione di una immagine della B.V.…” dipinta nella chiesetta di S. Pietro a Palazzolo vennero stampate nel marzo 1805 a Brescia dalla TIpografia Dipartimentale e narravano gli avvenimenti accaduti nei mesi di gennaio-marzo 1805.
Nove anni dopo, nell’estate del 1814, presso Jacopo Marsigli di Bologna usciva una seconda operetta in occasione della riapertura al culto della chiesetta. Questa seconda pubblicazione riporta integralmente, nella prima parte, il contenuto dell’opuscolo del 1805 e nella seconda riferisce della distruzione dell’antica immagine e della nuova ristrutturazione della chiesa.
Infine nel 1852 queste “notizie storiche” furono ristampate in appendice all’opuscolo del Galignani sulla “Relazione della grazia straordinaria”.
Entrambe le pubblicazioni non avevano nessuna indicazione dell’autore, che era evidentemente lo stesso.
Da notizie ricavate dall’Archivio di Stato di Milano e gentilmente forniteci dall’amico Franco Foresti e da altra nota dell’Archivio Comunale di Palazzolo , possiamo precisare che l’autore è l’abate Luigi Scevola che in una lettera al Prefetto di Brescia del 27-7-1814 scrive “mi sono indotto a ristamparla per un invito rivoltomi a Bologna dalla Congregazione di Carità di Palazzolo. Essa pure mi manifestò il desiderio suo e de’ devoti del paese perché io volessi unitamente stampare alcuni documenti usciti dal Vescovado di Brescia ed una iscrizione latina del chierico prevosto Morcelli tendente a spargere qualche odiosità su quelli che non credevano che la nota trasformazione fosse miracolo. Ho creduto bene di evitare questi impegni e mi sono attenuto al puro racconto dei fatti più notori. Ne ho stampate 500 copie, 300 delle quali sono già state spedite alla detta Congregazione di Carità, le altre 200 mi giungeranno fra pochi giorni. Dall’esame di una di queste che qui unisco, Ella conoscerà che parlando di quella trasformazione, come di fenomeno fisico, ho osservato nel tempo stesso i riguardi dovuti alle opinioni popolari e quelli che sono prescritti dalla ragione e dalla verità.”
Lo Scevola a quel tempo era Vicebibliotecario presso l’Università di Bologna, dopo essere stato professore di retorica e di lettere nel liceo di Brescia e segretario dell’Ateneo. Fu scrittore di tragedie, imitatore dell’Alfieri ed amico del Foscolo.
Memorie illustri di Palazzolo, 1 maggio 1976