La famiglia degli “speziali” Albertini
Giacomo Antonio Albertini (1713-1793)
Giacomo Antonio Albertini di Bione in Valle Sabbia, viene a Palazzolo intorno al 1770 insieme al figlio Francesco, che è stato chiamato a curare gli interessi delle sorelle Aurelia e Gerolama Palazzoli , che gestiscono una “spezieria” già del fratello Zaccaria, situata in Piazza, nella ex contrada Palazzoli, in quel tratto di via che congiunge Piazza Roma con via SS.Trinità. Egli viene a mancare nel 1793, a 80 anni d’età.
Francesco Albertini (1740-1819)
Francesco Albertini, farmacista, conosce una sua vicina di casa, Orsola Rosa, sorella minore di don Vincenzo, e la sposerà nel 1777.
Scrive infatti Vincenzo Rosa:
“L’amico Albertini, una sera, circa la metà di quel febbraio, mi disse che voleva presto effettuare la sua risoluzione.Io ne sentii del dispiacere , vedendomi vicino a una disgustosa crisi della famiglia.Mia sorella, molto diligente, aveva preparato tutta la biancheria di casa,massima quella personale di nostro padre, e tutti li vicini vestiti, bene aggiustati ed all’ordine,sicchè per più mesi non aveva bisogno di donne.Poi circa la prima mattina del dì 24 febbraio, che allora era festa,venendo dalla chiesa non entrò in casa propria paterna, ma nella vicina delle due superstiti Palazzoli, dove l’Albertini conviveva e faceva i loro affari, massime la lor spezieria. Un curato chiamato andò a benedirne il matrimonio. Io essendo a quell’ora nella sacristia della parrocchiale, mi avvidi del divisamento di questo curato, e gli dissi all’orecchio che mi salutasse per bene gli sposi”.
Da questa unione nascono, dal 1779 al 1798, undici figli, dei quali il primogenito Giovan Battista (nato nel 1779) sarà prete, Angelo (n.1785) farmacista, Vincenzo (n.1790) chierico, Giuseppe (n.1793) farmacista, Pietro (n.1798) prete.
Francesco, che era proprietario della cascina Corno di sopra e del terreno verso la seriola Vetra, muore a 80 anni nel 1819 e la moglie Orsola a 72, nel 1821 . La farmacia, ormai degli Albertini, viene gestita dai figli Angelo e Giuseppe; quest’ultimo nel 1820 sposa Prestini Maddalena di Luigi. Negli anni 1829-30 è fornitore di medicinali al nostro Ospedale. Viene a mancare nel 1835 a soli 43 anni d’età.
Don Giovanni Battista Albertini (1779-1838)
Giovanni Battista Albertini, nato nel 1779, dopo gli studi e l’ordinazione sacerdotale, nel 1807 è titolare del 2° canonicato . Nel 1817 è membro della commissione di vigilanza sulla scuole pubbliche. In una relazione del 1821, il nostro figura come insegnante di lingua greca e di aritmetica nel Collegio di S.Giovanni Evangelista di Mura, diretto da don Giovanni Torazza.
Successivamente l’Albertini rivolge domanda al governo austriaco per ottenere in nulla osta alla continuazione dell’attività del Collegio di cui è direttore dal 1821. Dal progetto , allegato alla richiesta, sappiamo che i giovani convittori erano diciotto e ventiquattro gli esterni. “ I maestri sono tre: il primo per l’istruzione religiosa, e questi è il direttore; il secondo che cura lo stile colla geografia e storia che a questa appartiene, e geografia e storia , che appartiene alla grammatica; il terzo la grammatica colla lingua greca, aritmetica ed algebra. Le classi elementari non vi sono. Le ginnasiali sono solamente cinque, mancando quest’anno gli scolari per la quarta classe di grammatica”. L’attività del Collegio Albertini cesserà nel 1829 per l’impossibilità di avere a Palazzolo un locale sufficientemente grande per contenere tutti i convittori che le famiglie gli affidavano.
Nel fondo Lanfranchi della Biblioteca Civica e nei libri conservati in parrocchia, vi sono volumi che portano l’ex libris del nostro canonico.
Egli è anche Direttore dell’oratorio delle giovani, che si radunano nella vecchia parrocchiale nei giorni di festa, dopo le funzioni ed è sotto il patrocinio della Beata Vergine Addolorata.
Muore di colera l’8 dicembre 1838. Questo il necrologio scritto nel Libro dei morti:
“Rev.Don Giovanni Battista Albertini figlio di Francesco e Orsola Rosa,di anni 60 circa,sacerdote piissimo nell’ufficio di canonico di questa parrocchia dal 1807. Di costumi di vita onesti e di integrità nella cura d’anime, suo bene principale, caritatevole in soccorso dei poveri, povero Lui pure, dava loro assiduamente; fu di consiglio e consolazione per tutti; ebbe scienza della Parola di Dio e dei Santi Padri della Chiesa; sempre evangelizzava; assiduo nel visitare gli infermi, venne colpito dal morbo del colera e da inopinata morte.”
Nell’incarico di canonico gli era succeduto nel 1834, il fratello don Pietro, che muore nel 1847.
La Voce di Palazzolo, 27 marzo 1988