IL CONTRIBUTO DI PALAZZOLO ALLA VITTORIA NELLA GRANDE GUERRA 1
Il 50.o Anniversario della Vittoria, celebrato negli ultimi mesi del ’68, ha richiamato alla mente ed alla coscienza degli italiani gli sforzi, i sacrifici, gli eroismi di tutto un popolo che, benché restio ad intraprendere l’esperienza disastrosa di una guerra, vi si diede poi con fervore e coraggio fino alla vittoria del 4 novembre.
Anche Palazzolo, in quegli anni diede, senza esitazione il suo contributo alla guerra ed alla vittoria. Basta scorrere le pagine del volume uscito nel 1926 e dedicato ai “figli caduti per la Patria” per rendersi conto di ciò che si fece in quei mesi e nei successivi per i caduti, gli invalidi, i mutilati, gli orfani, in una parola per coloro che avevano pagato di più perché la Patria fosse più grande.
In quelle pagine sono riportati in sintesi gli interventi dei Palazzolesi non solo al fronte, ma nelle retrovie, qui a casa, negli stabilimenti, nelle varie organizzazioni di assistenza. Per allargare il quadro di ciò che Palazzolo ha fatto per la grande guerra ho cercato di raccogliere altro materiale, da varie fonti, e lo andrò esponendo, convinto che da ciò nascerà un più alto apprezzamento per quella generazione che ha eroicamente portato a compimento il Risorgimento della Patria.
I PRIMI EFFETTI DELLA GUERRA EUROPEA
Negli ultimi giorni del luglio e nei primi dell’agosto 1914 il conflitto austro-serbo si mutava in una conflagrazione europea. Anche se l’Italia rimase neutrale fino al maggio 1915, tuttavia ne risentì le conseguenza soprattutto economiche.
Palazzolo non sfuggì a ciò e l’Associazione agricola commerciale-industriale della media valle dell’Oglio, presieduta dall’avv. Cav. Gian Marco Vezzoli, unitamente ai rappresentanti delle Camere di commercio di Bergamo e di Brescia, a quelli dei Comuni e delle varie organizzazioni operaie della plaga, a molti industriali ed agricoltori, approvava nel settembre 1914 questo ordine del giorno: “Considerando che la gravissima situazione economica generale si ripercuote sulla media valle dell’Oglio ed in specie a Palazzolo, in proporzioni più allarmanti per la predominanza di industrie esportatrici costrette a sospendere repentinamente tutta o la maggior parte della loro produzione, dando luogo ad una disoccupazione numerosa e pericolosa, resa ancora più allarmante per l’improvviso doloroso rimpatrio degli emigrati; inoltre la preponderanza assoluta di manodopera industriale della plaga e quindi il pericolo di turbamenti dell’ordine pubblico; che in tali circostanze si impongono urgenti provvedimenti d’ordine generale del Governo in favore delle industrie danneggiate e di indole locale col dar lavoro nel periodo più pericoloso – l’invernale – alla classe operaia e specialmente a quella dei bottonieri più colpiti dalla disastrosa situazione attuale; fatta presente la richiesta presentata per ottenere il necessario miglioramento del servizio ferroviario alla Direzione Generale delle Ferrovie dello Statd dall’Associazione A.C.I. di Palazzolo fino dal 1909 e le altre successive pratiche, nonché la risposta favorevole in data 21 maggio 1912 di S.E. il Ministeri dei LL.PP. all’interrogazione degli on. Suardi e Morando, nonché il voto unanime delle Camere di commercio di Brescia, Bergamo, Lecco, Sondrio, Chiavenna e Como nel recente Convegno di Bergamo. Fatto presente il bisogno assoluto e le premesse più volte ripetute e non mai assolte di provvedere alla soluzione del problema della viabilità nella Bresciana occidentale, e più specialmente al miglioramento della via di comunicazione che da Sarnico-Paratco per Capriolo, S. Pancrazio, Adro, Erbusco, Palazzolo, Pontoglio raggiunge Orzinuovi; fiduciosa nell’efficacia dei provvedimenti d’ordine generale del R. Governo, delibera di chiedere alle Ferrovie dello Stato ed a S.E. il Ministro dei LL.PP. il ripristino del doppio binario sul tronco Bergamo-Rovato e l’esecuzione dei lavori relativi, all’inizio dell’inverno imminente con preghiera agli on. Morando, Suardi e Benaglio perché, in unione ai rappresentanti della Associazione sigg. cav. avv. Vezzoli, cav. Faccanoni, e cav. dott. Saffico si rechino a Roma per presentare a S.E. il Ministro dei LL.PP. la richiesta dei suespressi provvedimenti; di chiedere all’on. Deputazione Provinciale la provincializzazione della suddetta strada e l’esecuzione dei lavori relativi all’inizio dell’imminente inverno, dando incarico ai consiglieri provinciali sig. ing. Antonio De Riva e cav. dott. Antonio Sufflico intervenuti come sindaci alla riunione di presentare, assieme ai consiglieri provinciali della plaga detta domanda e di sollecitare l’immediata attuazione; di fare appello alla coscienza degli operai perché abbiano ad attendere con calma e con fiducia i provvedimenti invocati, e perché abbiano a prevenire decorosamente le difficoltà del prossimo inverno, mostrando di valutare le condizioni completamente anormali dell’industria e della vita economica patria; di riunirsi entro pochi giorni e comunque non oltre il 16 settembre per dare comunicazione delle pratiche fatte presso l’on. Deputazione provinciale e presso il R. Governo e per nuove eventuali deliberazioni.”
La Voce di Palazzolo, 4 gennaio 1969