1-PANORAMICA STORICA SUGLI EDIFICI E LE STRUTTURE SCOLASTICHE LOCALI
La presenza in Palazzolo di una organizzazione scolastica è documentata fin dal secolo XV e recenti studi ne hanno messo in luce la dimensione, le strutture e le caratteristiche commisurate alle esigenze della Comunità e dei tempi in cui, certo, la scuola non era, come oggi patrimonio godibile da parte di tutti i cittadini.
Il funzionamento delle istituzioni scolastiche, sia pubbliche che private, ha dovuto sempre fare i conti con la disponibilità di locali necessari per ospitare l’attività scolastica.
Fino all’inizio del secolo XVIII le scuole avevano trovato posto in locali di proprietà comunale o della parrocchia e nelle abitazioni degli stessi maestri, che tenevano a pensione gli scolari per l’intera durate del corso scolastico.
IL PRIMO LOCALE SCOLASTICO
La sensibilità per il problema dell’educazione dei fanciulli e la costatazione che solo i cittadini più abbienti potevano garantire ai propri figli l’istruzione, mentre la maggior parte dei piccoli cresceva nell’ignoranza, spinse il prete don Luigi Tamanza a mettere a disposizione i mezzi materiali per far funzionare una “scuola pubblica”.
Egli, infatti, nel suo testamento steso il 12 gennaio 1705, pochi mesi prima di morire, lasciva alla Scuola del SS. Sacramento tutte le sue sostanze perché fosse “comprata o affittata una casa in Piazza di Palazzolo, fuori dai rumori, capace di tenervi scuola per far insegnare a leggere e scrivere e far conti li figlioli della terra di Palazzolo…” e pagato un maestro o due secondo il bisogno.
I Deputati di quella Congregazione misero in pratica la volontà di don Tamanza e, prima affittarono, poi comprarono la casa delle sorelle Beppi, che si affacciava sulla piazzetta S. Giovanni Battista, poi intitolata al Tamanza, proprio nel centro dell’abitato. L’acquisto, fatto nel 1715, costò 900 scudi e nello stabile vennero ospitate le due classi maschili, l’abitazione dei maestri ed i locali accessori. Su questa casa, primo locale scolastico cittadino, campeggia un grande fregio nel cui cartiglio è richiamata la fondazione dello zelante sacerdote.
Per oltre ottant’anni l’istruzione pubblica detta “della Carità” rimase nelle mani della Congregazione del SS. Sacramento. I corsi scolastici erano della durata di cinque e sei anni. I fanciulli palazzolesi, secondo quanto scrisse il Rose nelle sue “Memorie”, seguivano un piano di studi che comprendeva, generalmente una scuola preparatoria, impartita ai bambini dai tre ai sei anni da maestri privati; dopo la scuola pubblica, c’era un triennio di “Grammatica”, un biennio di “Umanità e Retorica” ed un ultimo biennio di “Filosofia”, tutti impartiti da sacerdoti palazzolesi.
Gli avvenimenti della fine del sec. XVIII e dei primi anni del sec. XIX mutarono l’assetto dell’istruzione pubblica, che passò nelle mani del Comune che dovette farsi carico dei locali, degli insegnanti e della vigilanza, in una parola di tutto l’andamento di questo importante servizio.
Alla metà dell’800 la situazione dei locali e delle suppellettili era divenuta precaria ed a seguito di una visita dell’Ispettore di Chiari del 31-3-1854, il Comune si decise a provvedere all’imbiancatura delle aule, della direzione, alla sistemazione dei pavimenti ed all’acquisto dei mobili.
All’avvento della Legge Casati del 1859, estesa dal Regno di Sardegna al Regno d’Italia, le nostre scuole erano ancora ferme a tre classi maschili, essendo stata istituita la terza nel 1824, e ad una femminile nel 1826.
Per evitare che in un unico locale vi fossero scuole di ambo i sessi, il Comune decideva di portare nel Palazzo Comunale, ora sede della Banca M.P. Agricola, quindi a due passi dal locale scolastico, la classe terza, iniziando così il trasferimento di classi in locali dove si svolgevano attività diverse da quelle scolastiche.
Nel 1866 le classi erano cinque: tre maschili e due femminili e undici anni dopo, quando la Legge Coppino rese obbligatoria l’istruzione elementare, Palazzolo contava quattro classi maschili e tre femminili con 408 frequentanti.
PALAZZO MUZIO
Nuova sede scolastica
In una sua “relazione” al Consiglio Comunale del 28 febbraio 1880, l’assessore Paratico affermava che “il nostro Comune abbisogna oggi di quattro sale per le scuole maschili, due per le femminili ed una per gli asili, di grandezza media di 60 metri quadrati. Che oggi siano assolutamente necessarie credo che nessuno lo porrà in dubbio; che per quanto siasi cercato non fu possibile rinvenire una casa che si prestasse per l’uso delle scuole suddette, senza essere costretti a fabbricare appositamente un locale. Ora il fabbricare un locale per le scuola è una cosa che non si può ammettere colle esauste finanze del nostro Comune, che non potrebbe sopportare l’ingente spesa ascendente a somma per noi troppo favolosa. Non ci resta che trovare un locale che si presti al bisogno il meglio possibile e nella minor spesa”.
Tale locale venne identificato nell’immobile di proprietà della sig. Muzio Alessandra e della Congrega della Carità Apostolica, a pochi passa dalla Piazza Grande. Le opere di sistemazione vennero affidate all’impresa Costa Battista il 20 luglio 1881 i costi, come sempre succede, superarono largamente il preventivo e salirono a oltre ottomila lire che, sommate alle seimila spese per l’acquisto, portarono ad un impegno di 14.000 lire per il bilancio comunale.
Dall’anno scolastico 1882-83 quello divenne il Palazzo Scolastico e la sua inaugurazione ebbe luogo domenica 1.o ottobre con la sua consueta cerimonia annuale della distribuzione dei premi agli scolari meritevoli.
La Voce di Palazzolo,14 settembre 1973