Le famiglie dei conti e nobili foresti
pubblicato il: 19/10/1999
da: La voce di palazzolo

Le famiglie dei conti e nobili Foresti

I Foresti sono venuti dalla bergamasca: Riva di Solto, Tavernola, Predore; qui è ancora visibile la caratteristica torre dimezzata verticalmente, ultimo baluardo della rocca Foresta. Alla fine del secolo XIV compaiono a Palazzolo.

1-Ramo comitale - Foresti abitanti in contrada di S.Sebastiano

 

Un Antonio Foresti , nato intorno al 1375, compare nel 1405 nella matricola malatestiana come “ciroico”, cioè chirurgo. Suoi discendenti sono Giovanni nel 1460 è indicato come “magister Johannes de Forestis ciroico, Bartolomeo, abitante a Palazzolo, ma” ciroicus” a Chiari, Giacomino di professione “barberius”.

Discendente di Giovanni è un altro Antonio per molti anni “sindicus et procurator” del comune di Palazzolo, nell’elenco del possessori di beni del 1501 , è indicato come Antonio “barber” e risulta possessore di 125 piò di terra, dei quali 37 provengono, come scrive il Chiappa, per eredità di Bartolo Urgnani, di cui probabilmente aveva sposato una figlia.

Cristoforo di Antonio, nato intorno al 1470, fu “sindico” del nostro comune ed in un documento del 1504 è indicato come “Cristoforo de Foresti detto de Barberiis”. Anche Matteo di Cristoforo, nato nel 1508 è “sindico” degli homines palazzolesi per gli anni 1529-30-31.

Sempre alla stessa famiglia appartiene Cristoforo, nato nel 1590, nel 1612 sposa Lucrezia Schilini di Vincenzo. Dal 1613 al 1632 ha cinque figli. Figura nel 1627 quale deputato per il Consorzio della Carità dei Laici. Con suo testamento del 1651 lascia un reddito col quale i deputati della Quadra di Mura possono acquistare la cera per la celebrazione delle messe nella chiesa di san Sebastiano. E’ lui con ogni probabilità che prende la decisione dei costruire il Palazzo Foresti di Via Britannici, oggi sede della casa di Riposo.Muore nel 1651.

Discendenti di Cristoforo

Alessandro, nato nel 1602, sposa nel 1632 Emilia Zamara di Orazio. Muore senza eredi nel 1688. Insieme ai fratelli sarebbe il committente, secondo il Chiappa, della tela dedicata a San Filippo Neri ora nella chiesa di San Giovanni e che reca un cartiglio che dice “ Sub tua protectione confugit famiglia Foresta, Sancte Philippe Neri”.

don Gerolamo, nato nel 1616, prete e poi canonico a Brescia in San Nazaro, e beneficiario del legato per la celebrazione di 5 messe settimanali all’altare del SS.Sacramento della Pieve di Palazzolo fatto da Ippolito Schilini, fratello di Lucrezia, che muore di peste nel 1630.

Vincenzo, nasce nel 1620, sposa nel 1644 nella chiesetta di S.Antonio del Palazzo Foresti, la diciannovenne Lelia Zamara di Costanzo da cui ha undici figli, dal 1645 al 1668. Lelia viene a morire a 50 anni nel 1679.Una delle figlie Olimpia nata nel 1653 sposa Gerolamo Zamara nel 1685. Possiede oltre cento piò di terra nella quadra di Mura.

Alessandro, di Vincenzo, nato nel 1659 e morto a 84 anni nel 1743, sposa Domitilla ed eredita dal nonno materno Costanzo Zamara un terzo dei suoi beni. E’ amministratore e deputato della Quadra di Mura, della Carità dei Laici di Palazzolo e della roggia Fusia. Dal 1719 si fregia, al dire del Chiappa, del titolo di conte. Abitava nel Palazzo di Via Britannici e nel 1727 dichiara di avere 67 anni, due figli maschi Vincenzo di 34 anni, prete, e Girolamo di 32. Ha insieme il fratello conte Foresto di 59, anni.

Foresto di Vincenzo, nato nel 1668 laureatosi in utroque a Padova con le lodi più ampie dell’abate Papadopoli che tesse di lui un ampio elogio nella sua “Historia Gymnasii Patavini”. Dopo la laurea rimase parecchi anni a Padova continuando a studiare oltre che diritto, anatomia, lettere latine e vi stampò l’opera “Sacro-moralium institutionum”. Fu grammatico preciso, poeta anche latino, spesso consultato nei dubbi sull’uso della lingua. Ebbe rapporti epistolari coi letterati del suo tempo. Pubblica i suoi scritti a Padova e Brescia. Muore a Palazzolo nel 1759.

don Vincenzo di Alessandro, chiamato nel 1750 fra i deputati della chiesa nuova, rinuncia all’incarico. Due anni dopo, dice il Galignani che “ consegna alla fabbrica beni che gli sarebbero stati rubati da un ladro, se Dio non l’avesse aiutato”. Muore a 90 anni nel 1782.

 

Gerolamo di Alessandro, nato nel 1699,sposa la contessa Francesca Bornati, figura fra gli anziani della Fusia dal 1727 al 1781. Deputato per Mura nel 1752 per le solenni onoranze al S.Crocefisso. Il Galignani scrive che aveva dieci fornelli di seta in casa per i quali aveva versato alla chiesa un ducato d’argento. Muore nel 1783 a 84 anni. Dei suoi figli:Laura è ricordata come benefattrice dell’ Ospedale (1814)

Lelia,vedova del nob.Vincenzo Girelli, sposa nel 1775 Ippolito Palazzi e muore a 80 anni nel 1735, Antonio, deputato della Quadra di Mura sul finire del secolo XVIII, Domitilla che sposa nel 1776 il nob. Giuseppe Paratico di Capriolo

Alessandro di Gerolamo nato nel 1744, sposa la contessa Teresa Cavalleri,anche lui deputato della quadra di mura e erede coi fratelli di Giuliano Terzi. Ha due figlie: Maria Francesca nata nel 1790 e Domitilla, nata nel 1793. Quest’ultima sposa nel 1811 nella chiesetta di S. Antonio del Palazzo di Mura, Cedonio Muzio. Muore a 87 anni nel 1864. Con Lei si estingue il ramo comitale dei Foresti, il Palazzo di Via Britannici passa ai nobili Palazzi, poiché Ippolito aveva sposato, come abbiamo visto,la sorella Lelia.

Giovanni Battista di Gerolamo, nato nel 1748, riceve un secondo titolo comitale il 14 agosto 1771 per l’aiuto dato in Brescia come deputato alla sanità in occasione dello scoppio delle polveri della Porta S.Nazaro avvenuto nella notte tra il 17 e il 18 agosto 1769. Anche lui deputato della Quadra di Mura per gli avvenimenti della chiesetta di San

Pietro nel 1805; nel 1807 è nella commissione per il nuovo ospedale e benefattore dello stesso, per molti anni è nel governo della congregazione della Dottrina Cristiana, nel 1818 deputato per la costruzione della Torre. Il perito C.A.Manna nel 1820 descrive dettagliatamente il palazzo, ora sede del Ricovero don Cremona, col casamento nobile, la chiesetta, il brolo, la filanda, il torchio, le scuderie e l’ingresso coi due leoni in pietra. Il conte Foresti muore di colera a 88 anni nel 1836.

2-Ramo nobiliare - Foresti che abitano in contrada della Rocchetta-Vicolo della Salute

I nobili Foresti che abitavano nel Palazzo del Vicolo della Salute, ora Foresti, erano antichi originari della quadra di Mura, dove avevano le loro proprietà. Possedevano i prati d’Oglio, irrigati dal canale Foresto da loro costruito , terreni sulle rive del Cividino e in Cimariva.

 

L’altare dell’Addolorata e la relativa sacrestia nella chiesa di San Giovanni, al dire del Lanfranchi,erano cappellania della Famiglia Foresti.

Le notizie su questo ramo cominciano con

Lucidoro che nel 1597 sposa Rondi Bianca di Cesare, essi hanno dal 1599 al 1620 ben 9 figli;egli è notaio e cancelliere comunale. Nel 1602 rappresenta il Comune nella vendita del mulino dei cives palazzolesi; è ricordato nel 1618 quale procuratore e sindaco in una lapide posta a ricordo della cessione dell’antica cappella di S.Giovanni Battista al Comune stesso. Nel 1641 aveva case in Piazza Grande e in contrada della Rocchetta.La moglie Bianca muore nel 1641 e con suo testamento lascia un legato di 50 scudi per l’acquisto di una lampada d’argento per l’altare maggiore della Pieve.

Antonio primogenito di Lucidoro,nato nel 1599 sposa nel 1641 Diana dalla quale ha dal 1642 al 1661 undici figli: Monica (n.1654 e morta nel 1732) sposa Almici Gio. Battista. Pietro (n.1661) sposa nel 1691 Giulia Barboglio di Trenzano, hanno sette figli

Giovanni Maria (n. 1687) sposa Caterina Grattarola nel 1732 ed ha 13 figli:

Giulia (n.1735 e morta a 87) nel 1821 aveva sposato Giacomo Muzio; Marta (n. 1748) va sposa a Antonio Persevalli, Antonio (n. 1745 e morto a 73 anni nel 1817)

Pietro (n.1737 e morto a 80 anni nel 1817) nel 1774 sposa Margherita Vigani del Negro della Treschiera, hanno 12 figli fra cui: Maria (1782-1836) benefattrice della Congregazione di Carità. Nel 1818 sempre il Manna procede alla divisione di tutti i beni fra i gli eredi Francesco, Giovanni,Claudia, Maria e Caterina. Oltre al casamento in contrada della Rocchetta, essi dividono anche la casa colonica a S.Sebastiano.

Francesco (n.1777) che sposa nel 1823 Margherita Lollio, i loro figli

Pietro,nato a Vestone nel 1824, nel 1846 sposa Angela Masa di Michele ed ha 5 figli.

Claudia, nata nel 1827 sposa il notaio Frassi Carlo nel 1851 ed ha tre figli:Lorenzo,Filippo ed Ermengarda che andrà sposa a Torre Galignani.

Francesco di Pietro (n.1847) nel 1884 sposa Francesca Zappa di Coccaglio ed il loro figlio Costantino sarà il padre di Franco, morto nel 1995.

 

La Voce di Palazzolo, 19 ottobre 1999