Una seriola nata a venezia
pubblicato il: 23/02/2007
da: La voce di palazzolo
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Una seriola nata a Venezia

1507-2007-Cinquecento anni fa la concessione per lo scavo della Castrina

Dopo non poche polemiche e rinvii si è recentemente conclusa la vicenda dell’arginatura del fiume Oglio, in sponda sinistra, nel tratto che coincide col vaso Castrina. Gli interventi resi necessari dai rischi di esondazione del fiume, hanno cambiato l’assetto del tratto che dall’ex macello comunale si allunga fino alla tangenziale di Viale Europa.

Il 500° anniversario della ducale veneta di concessione per la realizzazione di questa seriola ed il coinvolgimento dei Palazzolesi sono i motivi di questa nota.

Nella Descrizione del 1482 si legge che a sud del ponte romano, dal lato di sera si leva cum una pallata una seriola la qual adacqua uno prato di Zoannino de Urgnano, distante dal ponte per duoi balestrate quasi.

Al incontro del qual prato gli è una pallata che traversa tutt’Olio fatta da palloni et de prede vive, la qual sostiene l’acqua d’Olio per condurre una seriola chiamata la seriola del Plantale, ch’adaqua certi pradi da doman parte d’Olio, i quali sonno di uomini da Palazzolo”.

Nel 1507 Cipriano Baiguera annota che “Sul territorio di Pontoglio e a mattina del fiume Oglio c’è una seriola che ha la bocca di presa larga due braccia e 10 once, chiamata del Plantale. Poiché il braccio corrispondeva a m.0,475, la bocca del Plantale era di circa un metro.

Recentemente, continua il Baiguera, si sta costruendo da parte di Castrino di Travagliato e di altri associati, come testimoniano Jo.Maria de Beciis e Giacomino de Tajetti di Pontoglio, e che l’acqua di detta seriola adaquava soltanto 70 o 80 piò, come affermava ser. Gabriele Zamara e altri di Palazzolo. Al di sotto del ponte di Palazzolo, verso la riva bergamasca, esiste una seriola chiamata degli Urgnani che bagna tanti terreni quali quelli del canale Plantale. Di sotto la seriola del Plantale,verso la riva bresciana,ora si sta scavando da Castrino un vaso che ha la presa di circa due braccia e si allunga oltre la bocca molto di più delle originali 4 o 5 braccia”. In altre parole di oltre due metri.

La seriola Urgnani è quella che esiste tuttora col nome di roggia Foresti, che inizia all’altezza della Rosta e che serviva per irrigare circa 2 ettari e mezzo di terreno, poi di proprietà Niggeler. (i cosiddetti prati d’Oglio).

Il Plantale invece era anticamente un piccolo vaso che bagnava circa 70 piò di terra. La sua acqua ritornava poi nel fiume. Il canale, col nome di Castrina, fu allargato ed eliminata la ricaduta nel fiume, l’acqua servì ad irrigare terreni di un vasto territorio, come è provato dalle deposizioni dei testimoni esaminati dai Deputati dell’Oglio a seguito delle rimostranze di Nicola Duranti del 28 agosto 1517.

Nell’ispezione del fiume del 9 maggio 1517, la nuova bocca di presa è di braccia 15, quale poi si è cresciuta a braccia n.30 come dalla descrizione 3 aprile 1605.

Castrino Castrini

Bartolomeo Castrini, oriundo di Travagliato, proprietario di terra anche a Roncadelle e residente a Pontoglio, insieme al palazzolese Francesco Galignani e ad altri proprietari di terreni di Palazzolo e Pontoglio, presentano nel 1505 domanda alla Repubblica Veneta per ottenere il consenso ad ampliare e prolungare il Plantale fino a Travagliato.

Il 26 gennaio 1506 il Consiglio dei Dieci dà parere favorevole ed il successivo 16 maggio il Castrini ed il Galignani comprano dai palazzolesi Giacomo de Varischi, Bettone da Gandino, Giovanni de Cimini, Battilana e Andrea e Giovanello de Rizonibus de Gandino.

per 800 lire planete una bocca sive le ragioni di una bocca sul tener di Palazzolo detta seriola del Plantale.

A Venezia, sicuramente con autorevoli appoggi, essi ottengono il 3 marzo 1507 dal Consiglio Maggiore l’approvazione del progetto che prevede si possano utilizzare le fosse del castello di Pontoglio per far scorre le acque verso Travagliato. Il 30 marzo il doge Leonardo Loredan, con sua Ducale, sancisce la definitiva autorizzazione a procedere con i lavori. Però il comune di Pontoglio pone, come condizione al permesso di attraversamento del suo territorio, di poter usare di una piccola quantità d’acqua e ottiene un ventiquattresimo della portata del vaso. Nasce così il “gor de Pontoi” che si estrae col dugale Pascoletto in località Testamoreno. Il comune di Pontoglio si obbliga a contribuire per 1/24° alle spese di manutenzione del tratto da Palazzolo a Pontoglio.

Altra controversia si apre con i proprietari della seriola Trenzana, che in quel tempo si stava prolungando verso Travagliato. Temendo la concorrenza della nuova impresa essi ottengono nel 1508 che la nuova acqua non sia distribuita ai possessori di terreni già serviti dalla Trenzana.

Nel 1511 il nuovo governo francese riconferma l’autorizzazione allo scavo, che intanto aveva già raggiunto Pontoglio; il 30 giugno i lavori riprendevano per concludersi tra il 1516-1518.

La Voce di Palazzolo, 23 febbraio 2007

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