La famiglia Honesti con Palazzo in Piazza del Mercato
Nel 1604 Giovanni Antonio Beppi, figlio di Francesco, sposa Chiara Honesti di Gaspare; dalla loro unione nascono sei figli: quattro maschi e due femmine.
Gaspare Honesti, scomparso forse colla peste del 1630,oltre a Chiara, aveva due maschi: Ercole e Francesco, che compaiono nei documenti catastali dellÕanno 1641, quali possessori di una casa che si affaccia sul lato meridionale della Piazza Grande o del Mercato.
Ercole fu Gasparo dichiara infatti di avere Òuna parte di casa con diversi corpi con sua raggione di corte et horto pro indiviso con Francesco, suo fratello, posta in contrada della Piazza Grande confinante a monte con la Piazza, a sera parte il fiume Oglio e parte gli eredi di Giovan Giacomo Duranti, a mezzod“ li dugaletti, a mattina Zaccaria Palazzoli, del valore di Lire 1000Ó.
Egli aveva sposato Angelica da cui ebbe Teodora, Bernardino e Francesco. QuestÕultimo sposa nel 1624 Flerida Duranti di Pietro, che abitava a Mura nel palazzo che si affaccia sul fiume Oglio; nascono cinque figli: Pietro (n.1624), Lucrezia (n.1626), Virginia (n.1629), Faustino (n.1633) e Lellia (n.1637). Mentre non abbiamo notizie sulla sorte dei due maschi, ci risulta dagli atti di matrimonio, che Lucrezia si marita nel 1642 con Camillo Zamara, Virginia nel 1644 con Pietro Foresti, (rimasta vedova si risposa con Francesco Foresti nel 1653),e Lellia nel 1663 con Urgnani Ercole.
Giovan Francesco fu Gasparo aveva lÕaltra parte della suddetta casa con Òcorte et horto pro indiviso con Ercole suo fratello posta in contrada della Piazza Grande, quadra di Mercato,confina a mattina Zaccaria Palazzoli,a monte la Piazza, a mezzod“ li dugaletti, a sera il fiume Oglio et parte li eredi del fu Gio.Giacomo DurantiÓ. Inoltre possedeva un orto in contrada di Carvasaglio, confinante Òa mattina parte ingresso et parte Giacomo Travaiolo et parte li eredi del fu Bartolomeo Galignano, a sera il fiume Oglio, a mezzod“ ingresso, a monte Simone e fratelli Marini di tavole 28, stimata Lire 112Ó; una casa in contrada di Riva, un cortivo con corpi quattro, aia ed orto in contrada della Via Vetra, un cavallo e altre pezze di terra nella stessa Via Vetra e in contrada di San Giovanni.
indicato come proprietˆ degli eredi di Bernardino Cavalleri, che furono dei Ragni di Brescia.
La Voce di Palazzolo, 17 marzo 2006