Abbandono del fondo antico
pubblicato il: 01/01/2010
da: Il giornale di palazzolo s/o
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In abbandono il fondo antico Lanfranchi

Il 17 novembre scorso ho scritto al Sindaco per esporre la mia delusione per il “congelamento” dei fondi per il ricupero della villa Lanfranchi, che ormai ospita solo il fondo antico del sig.Giacinto Lanfranchi. Ho allegato un’intervista comparsa sul Giornale di Brescia il 28 febbraio 1975 dal titolo:Palazzolo:la Biblioteca civica.

E’ necessaria una breve premessa per spiegare la mia amarezza per questa decisione del Consiglio Comunale. Dal 1953 al 1970 sono stato il bibliotecario della civica. Mi sono dimesso quando ho accettato la candidatura nella lista DC per le amministrative di quell’anno.

Breve storia della biblioteca comunale.

Nel 1953, sono segretario della Direzione Didattica. La direttrice mi incarica di attivare il “Centro di lettura e di informazione”, assegnato a Palazzolo del Ministero. Non ci sono né libri, né scaffali. L’ordine è: “si arrabatti, io comunico che lei è il dirigente” e il centro viene aperto in un’aula delle scuole elementari, adiacente alla direzione, dove io lavoro. Nel 1956 entro in Consiglio Comunale, dal 1960 al 1964 sono assessore al bilancio nell’amministrazione Scaratti. In un capitolo del bilancio faccio inserire la voce “biblioteca” con dotazione di 250.000 lire. Anno dopo anno, aspetto che le associazioni combattentistiche lascino libero l’ultimo piano dell’ala meridionale del Palazzo Comunale per collocarvi la Biblioteca. Tengo a precisare che, da studente, quando avevo bisogno di consultare la Treccani, lo chiedevo a don Alberto Morandi, che mi riceveva in casa sua.

Nell’assestamento di bilancio del 1963 la giunta vuole cancellare il residuo dal capitolo “biblioteca”. Minaccio le dimissioni, perché quei soldi devono servire per arredare le sale appena lasciate libere dai mutilati. Per concludere l’8 novembre 1964 viene inaugurata dal sindaco Scaratti la biblioteca comunale in cui è confluito il materiale librario del Centro di lettura. Alla scadenza della tornata amministrativa, non entro in giunta, preferisco continuare ad occuparmi della biblioteca. Intorno al 1966 il Lanfranchi, informato che a Palazzolo funziona la Biblioteca e che c’è l’intenzione di acquistare la famosa Treccani, mi scrive di soprassedere perché lui questi volumi li ha e ne ha molti altri che vorrebbe donare alla sua città. Va avanti così il nostro rapporto, che si consolida , quando il Comune accetta la donazione e la intitolazione della civica al Lanfranchi stesso.

L’amministrazione Scaratti mi incarica per il trasporto da Bergamo a Palazzolo di tutto il fondo Lanfranchi. La sede della civica viene spostata nell’ala settentrionale del Palazzo Comunale e il 14 maggio 1967 viene aperta la Biblioteca Lanfranchi. Per concludere: il Lanfranchi veniva alle riunioni della Commissione Biblioteca, e la sera del 9 marzo 1971 , per la prima volta, mi invita, con mia moglie a cena alla Villa. C’è anche la signora Mariuccia. Dopo cena viene con me alla riunione. Sta male, io ed il maestro Pagani lo accompagniamo in ospedale. Verso mezzanotte mi chiamano, ero sindaco allora, per annunciarmi che il sig.Giacinto Lanfranchi si era spento.

Ora capirete perché sono moto amareggiato: il regalo del sig.Giacinto è inutilizzato nella villa di via Zanardelli, chiusa da quasi cinque anni.

 

Il giornale di Palazzolo, 1 novembre 2011