Palazzolo e la strada postale 1789-1791
pubblicato il: 01/11/1999
da: La voce di palazzolo
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Palazzolo e la strada postale

Il passaggio di uomini ed il trasporto di merci da Brescia per Bergamo e Milano, avvenne per secoli solo attraverso la nostra strada "regale" con aspetti negativi, ( per cui il Comune di Palazzolo spendeva somme elevate per "il mantenimento del rizzolo, che si divasta per il continuo careggiare" per essere la terra di Palazzolo "soggetta al passaggio di milizie anche estere, come altres“ sottoposta per causa del passaggio del ponte d'Oglio, che s'attrova nel mezzo della terra, esser la prima a patire l'infettione anche d'epidemie e della peste), ma anche con molti positivi.

La situazione muta profondamente intorno alla fine del secolo XVIII (anni 1787-90) quando viene completata la strada diretta Brescia-Milano, passante per Chiari (odierna Statale 11), si apre una "stazione di posta" anche in questa localitˆ e gradatamente il traffico fra le due cittˆ della Lombardia taglia fuori Palazzolo.

impossibile lo spiegare la quantitˆ di robba che passava; ma dopo l'anno 179O che fecero lo stradone che da Brescia va a Chiari, il nostro paese fu privato di tutto questo commercio, passando il tutto per Chiari ed ora non vi rimane che quella poca mercanzia che passa per Bergamo".

Per non perdere anche la stazione di "posta" , insidiata dalla comoditˆ di servizio offerto dalla nuova arteria , il Comune di Palazzolo, negli anni che vanno dal 1784 al 1824 modifica, con interventi radicali il percorso della strada postale all'interno del borgo murato, che cambia cos“ radicalmente il suo aspetto medioevale.

 

Ma seguiamo con ordine gli avvenimenti.

facile cammino a passagieri ed alle merci con appianare possibilmente le due salite di qua e di lˆ del ponte " .

I Palazzolesi si dichiarano disposti ad affrontare tale incombenza, ma pongono due richieste: che venga garantito l'antico uso postale della strada e che la spesa venga sostenuta in parte anche dall'autoritˆ provinciale.

di un anno e non si giunge a nessuna decisione. E' ancora il Capitanio di Brescia che interviene a sollecitare una rapida conclusione. Questa volta ( 21-6-1789) i Palazzolesi devono deliberare l'impegno di spesa di 5OOO ducati da pagarsi nello spazio di due anni da parte di tutti indistintamente. La delibera passa con 18O favorevoli e uno contrario.

secoli sempre praticato corso della strada postale di Brescia a Bergamo".

non cessano di voler far credere il passaggio per questo nostro paese impraticabile, pericoloso e di nessuna comoda riduzione suscettibile".

Vengono poi cos“ fissati i criteri di esazione della somma:

-tutti i possessori di beni esistenti sul tener di Palazzolo, comunali, cittadini e privilegiati nessuno insomma eccettuato, siano tenuti a pagare soldi dieci al pi˜ rimossa ogni eccezione;

-che tutti gli uomini al di sopra delli 14 anni tanto poveri quanto possidenti, cittadini, nobili ed anco religiosi nessuno eccettuato siano tenuti a fare, o far fare due giornate a beneficio dell'opera, quali giornate siano fatte intiere ad all'uso de buoni giornalieri ed al caso che non venissero effettuate in tal modo possino essere licenziati dalli sig. Deputati sopraintendenti a tal opera e dalli medesimi incaricati all'esborso del valore delle giornate, che da altri fedeli giornalieri doveranno in loro vece esser fatte;

- riguardo ai massari poi s'intendono questi esenti dalle suddette giornate ed invece restino incaricati di quattro cariaggi per ogni para de bovi, quali cariaggi pure devono essere fatti a dovere e riconosciuti mancanti siano dalli predetti sig. Deputati o da chi sopraintenderˆ incaricati a dover, con nuovo cariaggio refonder il mancante.

Alla fine si pone ai voti l'immediato inizio dell'opera:186 sono i favorevoli e 2O i contrari. Si eleggono anche due persone per Quadra quali sopraintendenti all'esecuzione e sono eletti: per Mura il sig. conte Gio.Battista Foresti ed il sig. Antonio Foresti; per Piazza i sigg. Antonio Maza e Giacomo Conti; per Riva l'ill. mo sig. Carlo Brescianini ed il sig. Antonio Gorini.

Il 21 agosto il Capitanio di Brescia, nell'approvare la deliberazione dei Palazzolesi "eccita i Reggenti della Comunitˆ a promuovere i convenienti sussidi all'opera stessa dagli osti, proprietari di filatoi, negozianti ed altri cui torna particolamrmente a vantaggio grandissimo l'opera di riattamento suddetto".

Fin qui le delibere dell'Archivio Comunale.

Il Pezzoni si fa narratore di tutta la vicenda della "strada" postale cos“ come il Rosa scrive una sua "Memoria" sulla sistemazione della Piazza Grande avvenuta nel 1789.

grandi.

causata dalle contestazioni dei frontisti che hanno ingressi a case e negozi dalla strada, perchŽ costretti a modificarne gli accessi .

costretti a far intervenire l'autoritˆ provinciale.

Il traffico postale e pesante viene deviato per la strada della chiesa della SS.Trinitˆ dove di utilizza il ponte sulla seriola vecchia di Chiari per collegare Piazza con Riva.

Nel febbraio 1791 un altro sopralluogo del Capitanio di Brescia che si reca fino al "fosso bergamasco" conclude i lavori di riattamento della strada "postale" .

Non tutti sono solleciti nel pagare la tassa per le strade e le giornate e si deve intervenire con la legge per riscuotere forzosamente i contributi deliberati del Consiglio Comunale.

consistente intervento sulla viabilitˆ avvenuto negli anni venti del nuovo secolo.

 

 

 

 

 

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