Duecento anni fa era aperto il nuovo cimitero
Quanti di noi, sostando davanti all'ingresso principale del cimitero si saranno chiesti da quanto tempo i nostri cari riposano in quel sacro recinto.
Una risposta a questo interrogativo si trova in alcuni documenti dell'Archivio Comunale dei primi dell'800.
Studiando i “ Sepolcri” del Foscolo, molti ricorderanno che fu l'editto napoleonico di Saint-Cloud del 12 giugno 1804, esteso all'Italia il 5 settembre 1805, a imporre che i morti fossero sepolti nei « cimiteri » fuori dall'abitato e che non ci fosse distinzione fra morti oscuri e morti illustri.
Prima di quell’ordine, i defunti erano seppelliti nelle chiese o nelle loro vicinanze. I nostri antenati trovarono riposo per secoli nelle tombe scavate nel pavimento della Vecchia Parrocchiale, nell'Oratorio di S. Francesco, detto anche della « Disciplina » (attuale Teatro Sociale) o nel cortiletto adiacente alla pieve.
Nella quadra di Mura, i morti erano inumati nel “cimitero” esistente nell'odierno giardino della Rettoria proprio sotto la parete della Chiesa che chiude la cappella detta di “S. Maria del Suffragio dei Morti” sul cui lato ovest si potevano vedere pitture con i simboli della morte
Nelle varie epidemie, non tutti i morti potevano trovare posto in questi luoghi, onde si ricorreva a sepolture ricavate accanto ad altre chiesuole della periferia o a cappelle come quelle dei “ Morti del russ “, di S. Rocco, o della SS. Trinità.
I documenti, ai quali abbiamo prima accennato, ci permettono di ricostruire i fatti che portarono alla costruzione del nuovo camposanto.
Il Municipio riceveva il 10 maggio una prima richiesta di deliberazione sul cimitero. Il 4 luglio si riuniva il Consiglio Comunale per prendere una decisione,
Ai presenti fu prospettato l’uso di terreni a Mura,a San Rocco o alle Calcine.
Era dato incarico all’arch. Carlo Antonio Manna di preparare la perizia relativa.
Finalmente il 6 novembre si arrivava all’atto definitivo.
l - si metteva in votazione il campo di proprietà del sig. Giuseppe Duranti in quadra di Riva, col relativo disegno e fabbisogno rilevato dall’arch. Manna in L. 4290,72 che era rigettato con voti 14 contro uno;
2 - poi il campo di proprietà del 1° canonicato sito in quadra di Piazza a mattina del paese in contrada Vanzeghetto col relativo disegno e fabbisogno di L. 4.030 che era rigettato con voti 11 contro 4;
3-infine il campo della rettoria di S. Giovanni Evangelista a sera del paese in contrada di S. Pietro con disegno e fabbisogno di Lire 4.290.72 che era approvato con 14 favorevoli e uno contrario.
Scelta la località definitiva erano indette due aste, l’ultima della quale il 10 agosto 1808; iniziati i lavori , che dovettero protrarsi per tutto il 1809-1810 se solamente il 28 febbraio 1811 il vescovo di Brescia mons. G.M.Nava poteva venire a Palazzolo e benedire solennemente il camposanto. Sappiamo che il primo ad esservi sepolto fu un certo Ziliani G. Battista.
Nel 1867 poi furono esumati i corpi dalle tombe delle chiese e dal vecchio camposanto e portati solennemente, a mezzo di dodici carri parati a lutto, nel nuovo cimitero.
Il giornale di Palazzolo, 1 dicembre 2011