CRONACA DELLA “GRANDE GUERRA” NELLA NOSTRA CITTÀ
Tale schema si articola i tre parti. Primo: provvedimento riguardanti il pane (accordo coi fornai, eventuale forno cooperativo, pane tariffato, acquisto di farina, vendita pane a peso e non a numero, prezzo unico della farina di granoturco); secondo: provvedimenti utili in caso di guerra; terzo: intervento perché le autorità avessero ad applicare tali provvedimenti.
Ne venne inviata copia alla Società operaio cattolica, all’Unione professionale cattolica, al Sindaco bottonieri, al Sindacato metallurgici, alla Congregazione di carità, alla Banca di Palazzolo e al Banco S. Fedele.
Le adesioni a questo programma non mancarono: ai primi di aprile giunsero quelle dell’Unione prof. catt. Del lavoro che segnalava come suo rappresentante Corna Antonio, il Sindacato bottonieri designava il sig. Togni Giuseppe, il Sindacato metallurgici il sig. Marzoli Enrico, il Banco di S. Fedele il suo segretario don Alberto Morandi, la Congregazione di carità il presidente ing. Gasparini, il Comune un membro della Giunta.
Il 2 aprile venne discusso di nuovo il provvedimento da adottare per il prezzo del pane partendo da tre proposte: accordo con i fornai per il prezzo comune; compera di farine da parte del Comitato, e, in caso estremo, forno municipalizzato.
Su quest’ultimo punto il sig. Gottardi dichiarava che, se entro il 30 giugno non si fosse ottenuto nulla, egli si sarebbe ritenuto libero di intraprendere, col partito socialista locale, un’agitazione. Alla fine si accettò la proposta di Guzzi di convocare per il 6 aprile i fornai in comune per dare più importanza alla questione.
Nella riunione del 14 il comitati eleggeva a suo presidente il rag. Guzzi, a vice-presidente il cav. Svanetti, a segretario il valido Di Lernia. Si cominciò con l’informatore pubblicamente gli operai del ribasso del pane di centesimi 50, stimolandoli a comprarlo a peso e non a numero. Quando però si propose un ordine del giorno per la municipalizzazione del forno e si pregarono i consiglieri presenti a firmarlo e presentarlo al consiglio comunale, solo un consigliere lo firma, il cav. Svanetti.
Il comitato ora si muoveva più agevolmente. Dopo due giorni infatti decise di passare all’acquisto delle farine dalla Umanitaria di Milano e di passarle al fornaio Rolfi che si era impegnato a fornire il pane a L. 0,46 (quello grosso) e L. 0,50 (quello piccolo). Col 1.o maggio si iniziava la pianificazione con le farine dell’Umanitaria e tutti i fornai accettarono il prezzo di L. 0,48 e L. 0,52. Frattanto don Morandi si impegnava a far venire farine di granoturco da Brescia a prezzi convenienti.
Per far fronte alle spese il comitato aveva avuto un grande appoggio da parte della Società operaia maschile che il 20 aprile aveva deliberato di accordare al comitato stesso la somma di L.6000 a un tasso di favore.
Ben avviata la questione del pane, si andava formando una sottocommissione composta dal cav. Svanetti, dal rag. Guzzi, da don Morandi e da F. Gottardi per la preparazione civile.
VIGILIA DI GUERRA
A questo scopo si riunì il 10 maggio un’Assemblea generale di 31 persone e si nominarono cinque commissioni per meglio esplicare tale opera, soprattutto a favore delle famiglie bisognose dei richiamati sotto le armi. Ecco i compiti delle singole commissioni.
Sezione femminile – essa dovrà provvedere:
alla custodia dei bambini e dei fanciulli. a) i bambini inferiori ai due anni saranno custoditi in appositi locali destinati dagli industriali presso gli stabilimenti ove le mamme lavorano; b) i bambini da i due ai tre anni verranno affidati alle Ancelle della Carità, le quali volentieri ne assumono la cura: c) i bambini dai tre ai sei anni verranno affidati all’Asilo d’infanzia, dove avranno la refezione gratuita; d) i fanciulli dai 6 anni in avanti usufruiranno del doposcuola sotto la sorveglianza diretta delle insegnanti e di volonterose cooperatrici.
eventuale assistenza degli ammalati a domicilio per mezzo delle infermiere della Croce Rossa ed, in caso di necessità, anche dei militi della “Croce verde” secondo le disposizioni dei medici.
Al funzionamento delle cucine economiche le quali, oltre alla refezione gratuita ai bambini, provvederanno a fornire una sana alimentazione sia gratuita, sia a pagamento, per rimediare, almeno parzialmente alle difficili condizioni economiche di tante famiglie.
La Commissione era composta dalle signore: Albricci Elvira, Citella Anna, Corna Luigia, Giori Rina, Panizza Giulia, Lanfranchi Bianca, Lozio Margherita, Pedrali Francesca, Rossi Laura, Suardi Rosa.
Sezione segretario – La sezione segretario prevede:
alla corrispondenza tra le famiglie e i richiamati e cioè: scrivere, trasmettere lettere facilitare in qualsiasi modo rapporti tra i soldati e le famiglie;
al disbrigo presso le autorità civili e militari per ottenere prontamente i sussidi spettanti alle famiglie dei richiamati;
a raccogliere o documentare le domande di sussidio delle famiglie bisognose;
a coadiuvare in qualunque modo le relazioni tra richiamanti e famiglia e rispondere a tutte le richieste che si presenteranno per gli effetti della guerra. Gli interessati potranno rivolgersi indistintamente e liberamente ad ognuno dei singoli membri della sezione la quale è composta del sigg. Bellani Francesco – Bracchi Ezechiele – Castelli Giacinto – Maifredi Adolfo – Nulli Francesco.
Sezione di censimento dei disoccupati e collocamento della manodopera – Una commissione di industriali ed operai, di agricoltori e contadini, cittadini d’ogni ceto e fede, e volonterose operaie si assume il preciso scopo di attutire nei limiti del possibile, le conseguenza economiche derivanti dalla guerra, e cioè:
promuovere l’utile attività delle donne; poiché è giusto che mogli e sorelle di operai e impiegati prenda, quando lo si possa, il posto di coloro che partono, onde non manchi alla famiglia il guadagno onesto che la faceva vivere.
Disciplinare l’arresto e la depressione delle industrie ed i regresso dell’agricoltura, indirizzando e regolando la domanda e l’offerta di lavoro, sia nelle stesse industrie locali oggi ancora fiorenti, che nell’artigianato agricolo.
Concorrere col far opera conciliante e moderatrice nelle incidenze del periodo di guerra, per una equa distribuzione dei salari e per dirimere le eventuali divergenze fra ? e lavoro.
Cooperare comunque a mantenere il desiderato e necessario equilibrio nel lavoro medesimo, perché torni sempre equo e proficuo fra chi lo esercita e chi lo dà.
Fronteggiare la situazione affinché nel fattibile non sia diminuita l’efficienza complessiva dell’industria, od il lavoro venga richiesto in condizioni tumultuarie o spezzate, oppure troppo gravose o quanto meno peggiorate, tali da ritardare di più il progresso e l’ascensione delle classi lavoratrici.
Infine provvedere al censimento di tutti i disoccupati e desiderosi di occupazione di qualsiasi natura e specie.
Chi vi ha interessa potrà rivolgere diretta domanda al sig. Mainetti Innocente segretario della Sezione (Via Corte Mura) oppure ai singoli membri della sezione nelle persone dei sigg. Gottardi Francesco, Presidente – Lozio Luciano, Omboni Francesco Vice Presidente – Commissionari sigg. Bertoli Santo, Brescianini Antonio, Bonetti Giacomo, Cardani Luigi, Corna Antonio, Cucchi Pietro, Ferretti Oreste, Fratus Angelo, Gasparini ing. Pietro, Giusepponi Lino, Marzoli Gaetano, omodei Angelo, Pagani Francesco, Piantoni Oreste, Plebani Paolo, Stanga Luigi, Torre Napoleone, Volpi Giuseppe – Rappresentanza femminile: Agosti Beatrice, Belotti Laura, Maffi Pasqua, Maggi Giuseppina, Marchetti Dosolina.
Sezione di finanza – per provvedere agli impellenti bisogni che il Comitato si propone di fronteggiare è necessaria la sicurezza di poter disporre di una cifra rilevante di contribuzioni volontarie.
La Commissione di Finanza deve quindi pensare allo studio quindi pensare allo studio del fabbisogno per le singole opere da esplicarsi ed alla raccolta dei contributi collettivi ed individuali che possano permettere lo svolgimento del programma del Comitato.
Si domanderà anzitutto il contributo degli Enti, delle ditte industriali, delle Istituzioni di Mutuo Soccorso,di Beneficenza, poi si provvederà alla sottoscrizione individuale.
La sottoscrizione per una determinata cifra non implica l’obbligo del versamento immediato, poiché il versamento sarà fatto per decimi e raccolto solo quando le esigenze lo richiederanno.
La Voce di Palazzolo, 29 marzo 1969