Un salotto del teatro a Palazzolo nell’800
Fra gli svaghi dei Palazzolesi un posto di rilievo è sempre stato occupato dagli spettacoli teatrali: dai teatrini di strada, ai circhi ambulanti, alle “rappresentazioni gioppinorie”, ai “saggi scolastici”.
Essendo poche le proposte di divertimento e di svago, quando queste venivano offerte, il pubblico non mancava mai.
Nel 1753, “il rev. don Giuseppe Casagrandi, come scrive il Galignani, ha sborsato al sig. Vidari cassiere (della nuova parrocchiale) lire 120 piccole per tante da lui raccolte in più sere, e guadagnate con la sua industria e virtù, havendo in casa sua né giorni carnevaleschi co’ suoi scolari rappresentato un’opera di S.Agnese con sommo piacere di tutto il paese”.
Una sera dell’estate del 1766, una compagnia comica, che aveva per impresario un venditore di rimedi contro tutti i mali, aveva scelto la Piazza Grande, o del Mercato, per presentare il proprio repertorio. Accorreva molta gente, anche di fuori. E in una di quelle sere, un ubriaco ebbe un diverbio con gli attori, ne nacque un parapiglia e tutti gli spettatori si diedero alla fuga travolgendo seggiole e panche, lasciando sul terreno scarpe, cappelli e forse qualche parrucca.
Dalla documentazione archivistica, si sa che la prima richiesta di un locale per collocarvi un teatro, risale al 1798.
Con una petizione del settembre 1798, il cittadino Giacomo Pomella, eletto impresario della Società dei Professori e Virtuosi che aspirano all'apertura di un teatrino buffo in musica a Palazzolo, rivolge al Comune la richiesta del salotto del Quartiere di Piazza, di proprietà comunale, per uso di teatro per la stagione autunnale.
Il locale, di cui si chiede l'utilizzo, è però "occupato da materassi, paglioni e banche" che la compagnia dovrebbe impegnarsi a trasferire in un altro salotto, quello della soppressa Confraternita del Gonfalone, ricco a sua volta di altri mobili, che dovrebbero essere collocati in un locale indicato dalla Municipalità.
Il Pomella accetta di effettuare gli spostamenti richiestigli dal Comune per avere a disposizione il salone, che si trova sopra i portici di Piazza Roma e dare così l'avvio all'attività teatrale. Non sappiamo per quanto tempo la Società dei Professori abbia effettuato rappresentazioni teatrali in questo salone comunale.
Oltre quella locale, altre compagnie teatrali richiamano i Palazzolesi, come quella dell'impresario Orsolini, che è a Palazzolo nell'ottobre 1836 e da qui indirizza una richiesta alla direzione del Teatro di Cittadella, presentando come referenze i successi ottenuti a Palazzolo.
In quegli anni si costituisce una Società Teatrale che nel 1838 ottiene il permesso di utilizzare il salone comunale per rappresentazioni teatrali. Permesso formalizzato con delibera del Consiglio Comunale del 14 ottobre 1839.
Anzi per dare continuità a tale attività il 31 marzo 1843, la Società Teatrale si costituisce ufficialmente davanti al notaio Fiorini. Da tale atto veniamo a sapere che la Società è composta da dodici soci: il conte Vincenzo Duranti fu Alfonso, Gio.Battista Cicogna fu Giuseppe, il nobile Paolo Marenzi di Filippo, Girolamo Camorelli fu Lorenzo, Giuseppe Cicogna fu Francesco, Livia Tasca Forini fu Luigi, Pietro Consoli di Luigi, Filippo Ricci fu Antonio, Giovita Pezzoni fu Giuseppe, Giuseppe Locatelli fu Bortolo, Angelo Cicogna fu Pietro e Gio.Battista Vezzoli di Giovanni.
Essi si obbligano a pagare 24 lire austriache ogni anno, in rate mensili di 2 lire, per avere diritto a due scranne del palchettone, che ne contiene in tutto 24. Inoltre versano 40 lire austriache a testa per il rifacimento del teatro e degli arredi necessari al suo funzionamento.
Nominano a Deputati teatrali per un triennio Filippo Ricci, Giovanni Cicogna e Girolamo Camorelli , a direttore artistico Pietro Consoli.
Gli spettacoli teatrali devono aver avuto esito positivo se il 22 novembre 1847 Pietro Consoli acquista dal Comune, a titolo di enfiteusi per l'annuo canone di 95 lire austriache, il salone adibito a teatro al quale si accede per mezzo di una scala di legno, che dai portici porta al piano superiore e che ha finestre che danno sulla Piazza del Mercato.
Per oltre un trentennio questo fu il Teatro Sociale, fino a quando la chiesa della Confraternita del Gonfalone, già trasformata in caserma, venne ceduta il 12 febbraio 1869 ad un'altra Società Teatrale, per essere trasformata nel nuovo e più grande Teatro Sociale, capace di 270 posti, inaugurato nell'ottobre 1870.
Il salotto di Piazza Roma, ormai inutilizzato, venne ceduto, dagli azionisti del vecchio teatro, alla Società Operaia Maschile di Mutuo Soccorso che, dopo averlo sistemato e fatto decorare dal pittore Giovanni Rampana, vi trasferisce la sua sede, inaugurata solennemente il 1° dicembre 1872.
Il Giornale di Palazzolo, 1 marzo 2000