Contrada del Buco e la casa del “quartiere “ di Mura
Nel catasto del 1810, la via oggi intestata a Marco Scaramuccino, illustre latinista di un’antica famiglia murasca, era indicata come “Contrada del Buco”. Era abitata dalle famiglie Cottinelli, Coggi, Galignani, Foresti, Spazzini, Corna, Foglia, Vezzoli, Morandi. Collegava direttamente Via Mura con la salita dal ponte dell’Oglio, rasentando il lato di sera del Palazzo di Scipione Duranti.
La via inizia dal caseggiato anticamente di ser Francesco Schilini, utilizzato dal 1461 dal Comune per dare un tetto agli ebrei Leone e Abram Mathasia, che avevano ottenuto il permesso di gestire per dieci anni un “banco” di prestito e cambio di denaro. Nel 1498 il Comune acquistava la casa per trasformarla in quartiere militare. Dopo altri passaggi di proprietà, una parte fu utilizzata dai cinque soldati austriaci di stanza a Palazzolo.
Oggi ospita la sede del centro anziani, fino al 1920 era in parte di proprietà della Congregazione di Carità, che l’aveva avuta con legato del 23 febbraio 1577 dal nobile Antonio Lantieri de Paratico. “Tanto è vero che, come scriveva il Lanfranchi, alcuni nostri vecchi usavano ancora indicarla come “casa Paratica”.
Nei locali c’erano due botteghe, una ad uso di vendita di acquavite e l’altra per macelleria. Una parte nel 1808 era affittata al prete don Cristoforo Valotti. Nel 1847 il comune vende ad Angelo Bertossi il casamento che risultava composto di 29 ambienti con cortile, fienile e pozzo. La parte prospiciente la “piazzola” a metà dell’800 fu demolita per allargare la strada e facilitare il passaggio delle diligenze postali, sempre più ingombranti.
Giova ricordare che fino al 1823 , anno in cui fu aperta la strada che dal ponte conduce alla chiesa di San Sebastiano, le varie proprietà dei muraschi, confinavano direttamente coll’Oglio. Solo “il Bus” metteva in comunicazione la via Mura col ponte.
Due particolari non possono sfuggire a chi percorre “il Bus “. Sopra l’arco del portone dell’ex trattoria del Bersagliere, è visibile il numero civico 234. In basso sulla destra , s’intravede una formella in cotto con inciso il monogramma di Cristo, a indicare che qui abitavano dei cristiani che intendevano distinguersi dei vicini Ebrei.
Qui palazzolo , 13 settembre 2014